L’Arbitro Bancario Finanziario conferma del divieto di anatocismo dal 2014
Anche l’ABF con provvedimento dell’8 ottobre 2015 ha confermato che il divieto di anatocismo è in vigore dal 1.1.2014 – ovvero da quando è entrato in vigore il nuovo art. 120 TUB, come modificato dalla Legge di Stabilità del 2014 (art. 1 comma 629 della legge 147/2013) – anche in difetto di pubblicazione della delibera del Comitato Interministeriale del Credito e Risparmio, chiamato a stabilire le modalità e i criteri per la produzione di interessi nelle operazioni poste in essere nell’esercizio dell’attività bancaria.
Secondo infatti il Collegio di Coordinamento dell’ABF “fino a quando non interverrà la nuova delibera del CICR (o una nuova legge che regoli diversamente la materia), le enunciate oscurità testuali della legge vigente devono essere nel frattempo superate (per il periodo che va dall’1.1.2014 al 31.12.2015) dalla prassi contabile per renderle coerenti con il divieto di addebito di interessi anatocistici, anche perché nessuna deroga alla immediata applicabilità del divieto sancito dalla norma primaria può derivare dalla emanazione di una norma secondaria, sulla base di una delega con oggetto specifico concettualmente compatibile”.
L’ABF ha interpretato il nuovo art. 120 in considerazione dell’abrogazione della norma previgente che prevedeva l’anatocismo, come era intenzione del Legislatore ed è documentato dalla Relazione alla proposta di legge 1661 del 2013, anche recentemente condivisa dalla Banca d’Italia nel documento di consultazione in vista della delibera CICR che dovrebbe essere a breve pubblicata (“ tratta dunque di un classico caso di abrogazione di una disposizione di legge da parte di una disposizione successiva avente pari valore gerarchico, art. 15 delle preleggi, nel quale l’interpretazione abrogatrice, già desumibile dal dato testuale, trova puntuale conforto logico nel principio di incompatibilità (non contraddizione) e nel criterio ermeneutico storico-evolutivo“.
Quali sono le conseguenze? Le banche dovranno ricalcolare i saldi dei conti correnti.